Il principe ed il pollo
Da un racconto del rabbi Nachman di Bratslav
In un lontano regno d’Oriente, nel bel mezzo di una festa, il figlio del re perde la ragione, e comincia a credersi un pollo.
Senza abiti, zampetta sotto a un tavolo, nutrendosi solo di chicchi di grano. Che farà il re?
Dottori e astrologi non sanno guarire il principe, e neppure il passare del tempo muta i suoi strani comportamenti.
Nessun rimedio ragionevole sembra ottenere risultati.
Ma infine giunge alla corte del re un vecchio saggio, che farà una cosa in apparenza irragionevole…
Alla fine del racconto, dalla folla spunta una bambina intelligente, che a gran voce fa un’arguta e pronta osservazione e domanda: “Perché il principe voleva fare il pollo?”
Una risposta: “Ogni tanto la vita ci mette davanti a cose difficili da fare. Si può decidere di fare il pollo così nessuno può costringerci a fare ciò che non si vuole: fare il pollo è un modo per cercare di trovare un’altra strada. Può essere un modo per rifiutare ciò che non ci piace.
Noi invece dobbiamo essere umili, come il saggio, perché capire vuol dire mettersi nei panni degli altri e dobbiamo sempre cercare di capire e metterci alla prova“.
(di Moni Ovadia)